Il 13 dicembre è entrata in vigore il regolamento della Commissione europea 1169/2011 sulle etichette alimentari. La normativa in questione ha lo scopo di armonizzare tutte le norme nazionali su tre fronti: la presentazione e la pubblicità degli alimenti, l’indicazione corretta dei principi nutritivi e relativo apporto calorico e l’informazione sulla presenza di ingredienti che possono provocare allergie. (altro…)
“Il peso del parere scientifico è ormai schiacciante”. 192 Paesi, dall’ 1 al 12 riuniti a Lima, per discutere l’accordo di riduzione delle emissioni del post-Kyoto II per il periodo successivo al 2020, che sarà firmato a Parigi nel 2015. Un vertice che viene considerato l’ultima chance per invertire la curva delle emissioni e limitare l’aumento della temperatura globale. Alluvioni in Europa orientale, ondate di calore in Nord Europa e...
Herman Daly ha chiamato questo nuovo mondo “full world”. Quali sono le implicazioni economiche di vivere in un full world? Da un’attenta analisi scopriamo che l’economia globale è un’asta globale, nella migliore delle ipotesi. “Nella migliore delle ipotesi”, perché non tutti hanno accesso equo e completo all’asta. Molti contratti sono già stati firmati, in quanto alcuni paesi hanno “eserciti “ più grandi di altri, etc. L’essenza è questa, un mondo...
Berlino 24 Ottobre. Simposio di esperti e specialisti in medicina. Grandi preoccupazioni per i cambiamenti climatici e il virus Ebola. I paesi più poveri, con i sistemi sanitari deboli, sono i più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. I disastri naturali porteranno via più vite umane. Malattie come la malaria ad esempio si diffonderanno ulteriormente perché le zanzare che li trasmettono prosperano a temperature più elevate. E aumenteranno le problematiche...
Su un campione di circa 16000 intervistati nel 2013, ecco le risposte alla domanda: “ Stiamo andando verso i disastri ambientali se non cambiamo le nostre abitudini rapidamente?”. Come risposta notiamo che: chi ci crede meno sono gli Americani, gli Inglesi e i Giapponesi. I più sensibili i Cinesi, gli Italiani e gli Argentini. L’indagine statistica è stata presentata da IPSOS MORI.