La nostra generazione è cresciuta in un mondo materialista senz’anima. Non possiamo più permetterci di continuare la presente storia patriarcale che cerca di dominare la natura, di sfruttare la Terra e i suoi popoli, attraverso il potere e l’avidità. Abbiamo bisogno di sentire la voce del femminile, delle donne e della terra. Il femminile è la matrice della creazione, senza la sua piena partecipazione nulla di nuovo può nascere.
Scriviamo una nuova storia, basata sui nostri valori umani condivisi, sull’ interdipendenza e l’unità. Il femminile: ricettività, relazionalità, saggezza, compassione, interconnessione e ascolto, sono necessari per ristabilire il rapporto con la Terra, siamo parte del tutto, noi, unico essere vivente. Che abbia inizio il processo! Riallineare le qualità femminili del corpo e dell’anima, ristabilire il contatto con la saggezza primordiale, riscoprire le qualità femminili spesso represse, distorte o licenziate dalla cultura patriarcale dominante. Imparare ad ascoltare la Terra, sentire i suoi ritmi e il suo battito cardiaco, ricongiungersi con la “grande conversazione” del mondo naturale. Solo con i principi femminili possiamo iniziare il cambiamento, muoverci individualmente e collettivamente fuori dal deserto creato dalla coscienza e dai valori maschili. Per una rinascita, è fondamentale ascoltare il femminile degli uomini e delle donne, per portare l’unità e l’armonia in una civiltà in cui gli attuali valori collettivi sono di autodistruzione e distruzione dell’ecosistema che ci sostiene. Dobbiamo ristabilire i valori, per perseguire una giustizia sociale e ambientale.
La nostra risposta alla attuale crisi dei rifugiati, ad esempio, necessita di valori e di principi femminili. In Europa l’ondata di profughi ha chiesto una risposta concreta di cibo, alloggio, vestiario, assistenza sanitaria, posti di lavoro, di intangibile chiede di essere ascoltata. Hanno i loro traumi, le loro storie, la loro cultura da condividere e donarci. Dobbiamo applicare la saggezza del femminile in grado di creare uno spazio che accoglie, per poter condividere la profonda umanità che ci collega al di là delle frontiere, riconoscere l’interconnessione che tutti nutre indistintamente. Per costruire un futuro condiviso, in cui siamo tutti parte integrante della rete di vita, dobbiamo mettere in azione i principi femminili, sia degli uomini che delle donne, così la Terra e la civiltà potrà ritrovare il suo l’equilibrio.