“Il peso del parere scientifico è ormai schiacciante”.
192 Paesi, dall’ 1 al 12 riuniti a Lima, per discutere l’accordo di riduzione delle emissioni del post-Kyoto II per il periodo successivo al 2020, che sarà firmato a Parigi nel 2015. Un vertice che viene considerato l’ultima chance per invertire la curva delle emissioni e limitare l’aumento della temperatura globale. Alluvioni in Europa orientale, ondate di calore in Nord Europa e tifoni in altre parti del mondo: assistiamo a fenomeni meteorologici estremi legati al cambiamento climatico.
Rajendra Pachauri, presidente dell’ IPCC gruppo di esperti intergovernativo sui cambiamenti climatici ha dichiarato: “Il peso del parere scientifico è ormai schiacciante”. Veniamo ai dati: la concentrazione di carbonio nel 2013 è stata pari a 395 ppm ovvero, la concentrazione più alta mai raggiunta negli ultimi 800 mila anni, nonché la più alta anche dagli inizi del 1750, ovvero epoca della Rivoluzione industriale, quando era pari a 277 ppm. La temperatura del pianeta potrebbe aumentare di 4,8 gradi entro il 2100 e il livello del mare salire di 82 centimetri. Ma l’India, la Russia, il Giappone e l’Australia devono ancora impegnarsi per nuovi limiti. Per avere una possibilità di invertire la tendenza al riscaldamento globale , il mondo ha bisogno di tagliare le emissioni dal 40 per cento al 70 per cento entro il 2050 e quasi a zero entro la fine del secolo, secondo le valutazioni degli esperti. Gli scienziati sono praticamente tutti d’accordo nell’avvertire che non c’è modo per raggiungere questo obiettivo, continuando come al solito.
“Volontà di cambiare”.
I mezzi necessari per tornare sulla giusta strada esistono: bisognerebbe abbandonare la dipendenza dal petrolio, dal carbone e dal gas che alimentano il sistema energetico globale inquinando l’atmosfera con emissioni di CO2. “Abbiamo i mezzi per limitare il cambiamento climatico”, sostiene il presidente dell’IPCC, Rajendra Pachauri, che poi aggiunge: “Le soluzioni sono molte , tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la volontà di cambiare, che confidiamo sarà motivata dalla conoscenza e dalla comprensione scientifica del cambiamento climatico”.