Il volto dell’Amministrazione Biden, e quindi dell’America, sarà donna.
Un fortissimo segnale di cambiamento che arriva da Washington: il neopresidente eletto Joe Biden, in accordo con il vicepresidente Kamala Harris, ha annunciato che per la prima volta che nell’intera squadra della Comunicazione della Casa Bianca non figurerà neanche un uomo. La squadra sarà composta da sette donne, tra le più giovani e competenti in circolazione. Sei di loro hanno anche figli piccoli a casa.
Jen Psaki sarà la portavoce della Casa Bianca. Oltre a lei sono state nominate Karine Jean-Pierre vice portavoce, Kate Bedingfield direttrice della comunicazione, Pili Tobar vice direttrice, Elizabeth Alexander portavoce della futura first lady Jill Biden, Ashley Etienne direttrice della comunicazione della vicepresidente, Symone Sanders portavoce della vicepresidente.
Questa piccola rivoluzione copernicana si aggiunge alle nomine per la squadra economica, anche essa guidata da donne.
Nel team che si occupa dell’economia, infatti, oltre a Janet Yellen (ex presidente della Federal Reserve) al Tesoro, sono state annunciate due nomine femminili. La prima è Neera Tandem, scelta per l’influente Ufficio per la gestione del bilancio, la seconda è Cecilia Rouse, economista di Stanford, che dirigerà il Consiglio dei Consulenti Economici. Altro piccolo cambio di passo: Rouse, afroamericana, sarà la prima donna di colore a guidare l’ente che dovrà consigliare il presidente su come uscire dalla tempesta perfetta di disoccupazione e crisi legate alla pandemia.
Biden ha anche detto anche che, se riuscirà, nominerà la prima giudice nera alla Corte Suprema.
In Italia c’è ancora molto da fare, ma il percorso di cambiamento è stato avviato. Maria Elisabetta Alberti Casellati è la prima donna a guidare il Senato, e considerando che Laura Boldrini è stata presidente della Camera nel quinquennio precedente, per la prima volta nella nostra storia, per due legislatura consecutive, un ramo del Parlamento è guidato da una donna. Anche questo è un segnale importante da cogliere.
Come il fatto che il MoVimento 5 Stelle ha, nelle due Camere, oltre il 40% degli eletti donne. Moltissimo, rispetto agli altri partiti.
La strada della parità resta però lunga ed in salita. Penso però sia positivo che dall’America arrivi una scossa robusta all’insegna del cambiamento, che ci fa pensare una volta di più che l’anomalia non è che il presidente Usa abbia scelto donne forti e preparate nei ruoli chiavi: l’anomalia è che nessuno lo abbia fatto prima di lui.