Ecco alcune delle conclusioni, azioni da mettere in campo al più presto:
Denunciare i modelli estrattivisti che danneggiano il territorio e violano i diritti delle comunità. Promuovere alleanze per combattere la deforestazione e promuovere il rimboschimento.
Allearsi ai movimenti sociali di base, per un programma di giustizia agraria che promuova una profonda riforma agraria, sostenendo l’ agricoltura biologica e agroforestale.
Assumere la causa dell’ agroecologia incorporandola ai loro processi formativi per una maggiore consapevolezza delle stesse popolazioni indigene
Promuovere la formazione, la difesa e l’ esecutività dei diritti umani dei popoli dell’Amazzonia, di altre popolazioni e della natura. Difendere le minoranze e i più vulnerabili.
Ascoltare il grido della “Madre Terra” attaccata e gravemente ferita dal modello economico di sviluppo predatorio ed ecocida. un modello che uccide e saccheggia, distrugge e sgombra, allontana e scarta, pensato e imposto dall’ esterno e al servizio di potenti interessi esterni.
Promuovere la dignità e l’uguaglianza della donna nella sfera pubblica, privata ed ecclesiale, assicurando canali di partecipazione, combattendo la violenza fisica, domestica e psicologica, il femminicidio, l’ aborto, lo sfruttamento sessuale e la tratta, impegnandosi a lottare per garantire i suoi diritti e per superare ogni tipo di stereotipo.
Promuovere una nuova coscienza ecologica, che ci porti a cambiare le nostre abitudini di consumo, a promuovere l’uso di energie rinnovabili, evitando materiali nocivi e attuando altri percorsi di azione secondo l’Enciclica Laudato si’ .
Creare reti di collaborazione negli spazi di impatto regionale, globale e internazionale, in cui la Chiesa partecipi organicamente affinché i popoli stessi possano presentare le loro denunce di violazione dei loro diritti umani”.