Il progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP), a San Foca, Comune di Melendugno (Lecce) ha avuto giudizio negativo dalla Regione Puglia, ma secondo il Ministro dell’ambiente Galletti tutto è secondo le regole, nessun pericolo per l’ambiente.
L’opera dovrà connettere Italia e Grecia via Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dalla zona del Caucaso, del Mar Caspio e, potenzialmente, del Medio Oriente. Il punto di approdo del gasdotto in Italia sarà appunto San Foca, in provincia di Lecce. In prossimità del litorale italiano, la condotta sottomarina, dopo aver attraversato l’Adriatico, passerà sotto la costa attraverso un microtunnel di approdo dedicato, lungo 1,5 chilometri, che verrà scavato da terra, a circa 700 metri dalla spiaggia nell’interno e uscirà in mare a circa 800 metri, ad una profondità di 25 metri.
Il ministero ha firmato il decreto di Via tenendo conto della valenza strategica dell’opera, ma entro i limiti e soprattutto nel rispetto delle rigorose prescrizioni impartite proprio dalla Commissione. Queste hanno recepito integralmente le prescrizioni a sua volta dettate dalla competente sovrintendenza relative all’eventuale tutela dei ritrovamenti archeologici in fase di esecuzione dei lavori, ha precisato ancora Galletti. Quanto al contenzioso tra la Tap e la Regione sull’applicazione della normativa Seveso, la questione appare superata dalle disposizioni contenute proprio nel decreto di valutazione di impatto ambientale, per la precisione la prescrizione n.13, che impone l’acquisizione del nulla osta di fattibilità prima dell’autorizzazione e della realizzazione dell’opera, ha continuato il ministro. Anche le criticità sollevate dal ministero dei Beni culturali sono state di fatto del tutto superate dal decreto di valutazione di impatto ambientale che, attraverso un quadro prescrittivo severo e circostanziato, reca tutte le garanzie per una realizzazione compatibile del progetto che tengano conto sia delle osservazioni di natura non prettamente paesaggistica, quali attraversamento della fascia costiera, interferenze con la falda acquifera, caratteristiche geologiche dell’area, sia gli aspetti paesaggistici caratterizzanti quali uliveti, muretti a secco, presenza diffusa di pagliare e affioramenti rocciosi, ha concluso Galletti.
Oggi intanto i cittadini si mobilitano, con la marcia del NO! Si parte alle 17 in punto dalla piazzetta di San Foca nei pressi del porto turistico per arrivare circa due ore dopo a Melendugno dove sul palco si succederanno numerosi interventi. Il pomeriggio adriatico salentino sarà caratterizzato da una pacifica ma altisonante protesta contro il gasdotto. Una marcia lunga 7 kilometri che dalla principale marina melendugnese arriverà nel centro del comune bandiera blu per tentare di opporre l’ultima strenua resistenza ad un progetto che sembra già cosa fatta, ma che potrebbe avere, anzi avrà, molteplici ed ulteriori opposizioni. Il gasdotto non conviene né esteticamente, né logisticamente e forse nemmeno politicamente al territorio salentino, stanco di vedersi addossato il ruolo di ciminiera d’Italia. Non inquinerà, non impatterà, non lo sappiamo con certezza, tuttavia il gasdotto distorce, nell’immaginario dei no Tap, lo scenario sublime del Salento frontaliero, di quel tratto di Puglia premiato da anni con la bandiera blu, per la bellezza dei luoghi e la trasparenza delle acque marine.
P. L.